Biografia di Balocchi Augusto
Indice
Dati anagrafici
Balocchi Augusto (selva 22/07/1924 id3189)
Genitori e infanzia
Era nato alle Case Nuove il 22 luglio 1924, dopo Ambrogio. I genitori erano maturi, Benvenuto 40 e Fosca/Maria Domenica 29. In quel periodo, governo Fascista, Benvenuto entrò in miniera al Baccinello, ma per poco tempo perché non accettò la tessera del partito. Benvenuto tornò a fare il campagnolo a Selva, poi lavorò a dicioccare in Maremma, portando con sé i figlioli più grandi, fino al 1937, quando tutta la famiglia entrò contadina della società Mineraria Monte Amiata a Poggiopinzo, podere nella "Contea".
La Guerra
A primavera del 1943 fu coscritto, fuggì dopo l'8 settembre. Quando la Repubblica sociale nata dopo l'armistizio cercò nuove forze, lui andò "alla macchia" dentro la "Contea" non lontano dal podere, ma fu trovato e forzatamente coscritto a febbraio del 1944. Fu aggregato come soldato di sostegno alla "milizia" fascista a Firenze. Passato il "fronte alleato" a primavera/estate in Toscana, tornò a casa. Richiamato nel 1946, prestò il servizio militare di leva a Siena per 6 mesi. Augusto soldato e civile]]
Il Matrimonio e la Famiglia
Intanto nel 1945 aveva lasciato il podere con la moglie e il figlio maggiore. All'Olmi nacque Ledo. La famiglia rimase lì fino al 1947, quando si trasferì contadina per Olivi Silio alla Corsica. Qui passò un lungo periodo di malattia ad una gamba, mai riconosciuta come postumi di guerra, e qui nacquero Leda e Leo. A gennaio 1953 Augusto e famiglia si trasferì in casa sua comprata rudere da Gino Mazzoni a Casa Vescovi. Prima con tre, poi con cinque pecore ed un maiale ed il lavoro al Piano Fanfani tirò su la famiglia. Nel 1956 nacque Lauro.
Il Lavoro
Augusto, abile nei lavori manuali, progredì. Prima manovale, poi muratore per la ditta Bachiorrini di Castellazzara lavorò molto e rese una vita dignitosa alla famiglia, finché nel 2000 fu colpito da tumore all'esofago ed allo stomaco. Operato a Roma, il male lo portò alla morte il 17 maggio 2007.
Il carattere
Uomo mite, sempre di buonumore, ironico affabile e autoironico, teneva a mente fatti e storie di paese e li raccontava...